Bepi Zambon, maestro di tennis trevigiano, ha raccolto in un libro la sua lunga vita sui campi in terra rossa, come giocatore, come apprezzato maestro e come organizzatore di eventi davvero di grande rilievo, oltre che titolare nella sua Treviso dei Circoli che han portato il suo nome ed hanno segnato la storia del tennis trevigiano.
Nelle pagine di “Bepi… oltre la rete” (Duck edizioni, 18 euro) decine e decine di foto, aneddoti, racconti di una vita dedicata allo sport. Trascorsa ad insegnare il tennis a grandi e piccini.
I loro nomi (sono centinaia) sono stati inseriti nel libro in un elenco curioso e variegato, accanto a quelli dei grandi campioni che Zambon ha incrociato e valorizzato.
Sempre con il sorriso sulle labbra, senza mai far troppo caso alla carta di identità che nel frattempo (da quando mise piede per la prima volta su un campo da tennis a 10 anni al TC Treviso ai giorni d’oggi, che di anni ne ha 78) si è un po’ sdrucita e che rende incredulo chi lo vede, ancora pieno d’energia, assieme ai bambini, nelle oceaniche leve tennistiche a cui dà vita. O quando impugna la racchetta per qualche match che, a dispetto dell’età, è ancora ricco di spunti e del suo bagaglio tecnico, ai tempi d’oro capace di issarlo nei gradini più alti della classifica italiana.
Bepi Zambon ha affidato all’amico trevigiano Prando Prandi (che è stato giornalista della Gazzetta dello Sport e come scrittore ha pubblicato molti libri di sport) il compito di dare ordine ai ricordi, catalogare le istantanee più vecchie mescolate agli scatti più recenti.
Testimonianze del suo lungo peregrinare da giovane per i circoli italiani più titolati della Penisola, quale ambito Maestro FIT. Pagine dedicate ovviamente in larga parte alle sue esperienze trevigiane con la gestione del Park Tennis prima e del Tennis Zambon poi.
Sono stati i “poli” del tennis a Treviso per decenni, la sua “casa”, dove si sono svolti fior di tornei che hanno visto grandi tennisti scontrarsi a Treviso. Come quando Bepi Zambon organizzò al Palaverde (stipato in ogni ordine di posti) il match tra Borg e Panatta.
Zambon insomma è stato capace di lasciare un segno sui campi della Marca e nel cuore dei suoi amici, fino al recente ritorno nelle Marche, ad Ascoli quest’anno, per coordinare ancora un Circolo e per dimostrare che lo sport è un modo per tener lontana la vecchiaia.
Compendiano la carrellata di ricordi zeppa di nomi di tennisti importanti, di partite da ricordare, un lungo elenco di decine di nomi di suoi “allevi” e i giudizi su di lui da parte dei tanti amici che Bepi ha in tutta Italia. Galleria che mette in vetrina la stima raccolta oltre la rete.
di Giampaolo Zorzo