Non è raro che in una sala gremita di persone fino al limite della capienza regni il silenzio, a dimostrazione dell’attenzione e dell’interesse del pubblico; meno frequente è che si percepisca anche un’atmosfera condivisa, rilassata, positiva, capace di accompagnare i presenti in un viaggio comune.
Una specie di magia.
E’ quello che è accaduto venerdì 8 ottobre nello splendido auditorium del museo Santa Caterina a Treviso, in occasione della presentazione del libro “Termodinamica della felicità” edito da Linea Edizioni e scritto da Andrea Vidotti e Paolo Marta.
Oltre al titolo, strano, non banale, stonato nel senso che accosta due mondi almeno in apparenza lontani, ciò che colpisce è la splendida copertina disegnata del famoso illustratore Fabio Visintin e che al primo sguardo risulta altrettanto scomoda e graffiante. Un biglietto da visita che introduce gli autori del libro.
Il loro comune amico Giovanni Bruno, condirettore di Sky Sport e autore della prefazione, assente alla presentazione per impegni familiari, ma comunque con un caloroso videomessaggio di saluto, li ha definiti, a ragione, la strana coppia. I due provengono da mondi diversi, frequentano ambienti che non hanno nulla o quasi in comune, esercitano professioni lontane, apparentemente in antitesi (uno manager sportivo e comunicatore, l’altro ingegnere), e non a caso nell’introduzione del libro si preoccupano di precisare che: “non la pensiamo esattamente allo stesso modo e i nostri pensieri non sono perfettamente simmetrici”.
Eppure, il libro non rappresenta la prima occasione in cui i due hanno collaborato. Sempre al museo Santa Caterina, poco più di due anni fa hanno ideato e allestito un evento originale e provocatorio e per certi versi innovativo dal titolo: “A morte lo Sport, viva lo Sport” con la presenza di ospiti del calibro di Alessandro Benetton, Igor Cassina e il già citato Giovanni Bruno.
La spiegazione è semplice. Quando riesci a trovare anche un piccolo territorio comune, che nel caso della strana coppia non è per niente minuto ed è rappresentato dal mondo dello Sport e dall’essere entrambi padri, se c’è rispetto e capacità di confronto, le diversità si trasformano in un valore aggiunto in grado di stimolare i ragionamenti e completare i contenuti.
E ad ascoltare gli interventi della strana coppia, abilmente concertati da Lisa Marra, moderatrice della serata e titolare di Linea Edizioni, è proprio quello che è accaduto nella stesura di “Termodinamica della felicità”. Contributi diversi, eppure in sintonia, uniti da un filo rosso rappresentato dal viaggio che la strana coppia racconta nel libro e nel quale è riuscita a coinvolgere da subito il pubblico portandolo via con sé.
Un viaggio, come più volte ribadito durante la serata, tra il favolistico e lo scientifico che nasce con l’obbiettivo (di nuovo l’originalità) di “Scoprire perché possa accadere che la felicità e la soddisfazione scelgano di andare dove si consuma la sconfitta mentre la frustrazione e la tristezza dove è stata assegnata la vittoria”.
Un viaggio inoltre che sfugge alle logiche della nostra epoca, quelle che, quando siamo chiamati a dare la risposta a un problema, ci suggeriscono, anzi ci impongono di tracciare la rotta più breve, veloce e lineare. Il patto imprescindibile che la strana coppia condivide prima di partire è invece di farsi guidare dalla curiosità, dall’incertezza, dal desiderio di conoscere (che stiamo perdendo…) e, quindi, di riappropriarsi del proprio tempo.
E così, si ritrova ben presto a entrare in una foresta, scura per definizione: la termodinamica, nella quale, un passo dopo l’altro, rispettando rigorosamente i suoi contenuti, ma rompendo gli schemi rigidi che spesso ci vengono imposti per convenienza, giunge sorprendentemente alla risposta che cercava.
Ma dato che la conoscenza genera conoscenza (così come il buon fare genera buon fare), una volta arrivati alla meta che si era prefissata, la strana coppia si accorge che può andare oltre fino ad arrivare alla conclusione che “aiutare o, se volete, collaborare, partecipare, fare squadra è un dovere. Ed è conveniente prima che morale. Perché è l’unico modo che abbiamo a disposizione per salvaguardare l’Energia. Anche la nostra, quella che pensiamo di proteggere alzando reti intorno al nostro orticello”.
Una strana coppia. Lo confermiamo.
Ma anche una coppia coraggiosa, proprio come è emerso dalle parole del consigliere comunale Antonio Dotto e da quelle del vicesindaco di Treviso Andrea De Checchi, che hanno introdotto la serata impreziosita dal patrocinio del Comune di Treviso.
Parole che fanno eco a quanto già affermato da Giovanni Bruno sempre nella sua prefazione: “Un libro è un gravoso impegno degno di grande coraggio espressivo o sfacciataggine coraggiosa. Vedete voi.”
Buona lettura… e a voi la scelta.
di R.C.