Intrighi nell’alta società londinese ai tempi della Regency Era.
Prima che arrivasse “l’asso pigliatutto”, ovvero Squid Game, capace di sfondare il muro dei cento milioni di spettatori in circa un mese dal lancio, c’era una serie tv che più di ogni altra appassionava gli abbonati a Netflix di tutto il mondo: Bridgerton, prodotto statunitense nato dalla mente di Shonda Rhimes (Grey’s Anatomy vi dice qualcosa?) e basato sui romanzi di Julia Quinn. La serie, ambientata in un’utopica era della reggenza inglese, ovvero agli inizi dell’Ottocento, racconta le vicende della famiglia Bridgerton, composta da Lady Violet e da otto figli, quattro maschi ed altrettante femmine.
I Bridgerton appartengono all’alta società londinese – sono dei visconti – e le storie ruotano attorno alle vite dei personaggi che si intrecciano tra feste sfarzose, ricerche di buoni partiti, intrighi e tradimenti.
Protagonista della prima stagione è Daphne, interpretata da Phoebe Dynevor, al debutto nell’alta società e alla ricerca di un partner. Sulla sua strada troverà Simon Basset, Duca di Hastings, interpretato da Regé-Jean Page, e attorno a questo rapporto ruoteranno le vicende delle otto puntate. Ma ci sono tanti personaggi, in apparenza di contorno, che sono forse più importanti dei principali: a cominciare dalla misteriosa Lady Whistledown, voce narrante della serie, che come una “Novella 2000” ante litteram si diverte a pubblicare pungenti libretti che contengono tutti i pettegolezzi della nobiltà londinese, senza risparmiare dettagli e punzecchiature. C’è la famiglia Featherington, altra famiglia protagonista, che scombussolerà i tranquilli the delle cinque, e così via.
La prima stagione è divertente e scivola via veloce: per le signore che si vogliono deliziare gli occhi, Regé-Jean Page è da solo un motivo più che valido per guardare la serie, non solo per l’evidente bellezza, ma anche per la bravura nel recitare che gli è valsa il premio come “Oustanding actor” ai NAACP Image Award. Tuttavia, ed è nostro dovere anticiparvelo, pare che Page non prenderà parte alla seconda stagione: ufficialmente il contratto firmato dall’attore inglese non prevedeva un ritorno nella nuova saga, ed è indubbio che l’enorme successo avuto lo abbia dirottato verso progetti più redditizi.
Nel frattempo Netflix ha rinnovato la serie per altre tre stagioni, e potrebbe non essere finita qui: i libri pubblicati dalla Quinn sono otto, uno per ogni rampollo della famiglia Bridgerton.
La seconda stagione sarà incentrata sulle vicende di Anthony Bridgerton, il primogenito della nobile famiglia londinese, e sono previste delle new entry nel cast che andranno a movimentare ulteriormente una serie dove difficilmente ci si può annoiare.
di Ubaldo Saini