A febbraio a Loncon di Annone Veneto, molte le aziende della Marca
Il mondo dell’agricoltura si è ritrovato. Più di tremila imprenditori si sono dati appuntamento mercoledì 23 febbraio a Loncon di Annone Veneto all’interno della Tenuta Sant’Anna, di Genagricola spa, dove si è svolta la seconda edizione di Vite in Campo – Potatura&Impianto (versione invernale), una rassegna che si aggiunge alla già consolidata manifestazione «madre» Vite in Campo. L’evento a Loncon, organizzato da Condifesa TVB (Treviso, Vicenza e Belluno) ed Edizioni L’Informatore Agrario, sarà dedicato alla potatura invernale e all’impianto del vigneto. La parte del leone l’hanno fatta le aziende agricole della Marca presenti in modo consistente.
Durante la giornata sono seguite varie dimostrazioni pratiche di potatura con cantieri al lavoro tra i filari aziendali. Inoltre, attraverso ben 4 visite guidate da tecnici qualificati sono state illustrate ai visitatori l’operatività delle macchine e i risultati della potatura meccanica. Una specifica area è stata riservata alla potatura manuale agevolata grazie alle più innovative attrezzature disponibili sul mercato.
“Concretezza e innovazione per promuovere una viticoltura più avanzata, più evoluta e sempre più sostenibile” sintetizza così l’obiettivo di Vite in campo Valerio Nadal.
Nadal ha aggiunto: “Vite in Campo e un format che prevede la realizzazione di giornate dimostrative, pensate per dare la possibilità ai viticoltori di vedere all’opera e sperimentare le nuove macchine e tecniche, presentate direttamente in azienda. Ha negli anni riscosso un forte successo ed anche per questo oggi viene proposta in due edizioni, quella invernale e quella estiva”. Il direttore Codato ha precisato: “Le tematiche affrontate sono i nuovi mezzi per una difesa fitosanitaria efficace, i metodi alternativi al diserbo chimico, la viticoltura di precisione, i macchinari per la potatura, i materiali per l’impianto, i sistemi di irrigazione, l’adozione di sistemi IoT in vigna e in cantina”.
Potatura invernale
Una recente ricerca dell’Università di Bologna, pubblicata su L’informatore Agrario (n. 37/2021) ha messo a confronto la potatura manuale applicata in azienda, con una «potatura meccanica con rifinitura manuale». Questo intervento ha previsto un passaggio con la pre-potatrice dotata di due barre falcianti montate a V rovesciata utilizzata a una velocità ridotta, per poter eseguire il taglio dei tralci all’altezza corretta (2 gemme /sperone) a cui è seguita una veloce rifinitura manuale da terra. I risultati ottenuti nei due anni hanno mostrato come la meccanizzazione della potatura, anche se applicata parzialmente, ha consentito di dimezzare i tempi di lavoro e la manodopera richiesta. La qualità dell’intervento meccanico è risultata soddisfacente grazie anche alla rifinitura manuale che ha eliminato gran parte dei pochi speroni danneggiati.
Attualmente le sfide che la potatura meccanica deve superare per potersi affermare più diffusamente riguardano l’approccio a tecniche di potatura lunga. Il Guyot è una delle forme di allevamento più diffuse e richiede un approccio manuale (selezione del capo a frutto e dello sperone di rinnovo). Anche se in Nuova Zelanda qualcosa inizia a muoversi, con macchine che agiscono nella fase di rimozione del legno vecchio che viene intercettato, sminuzzato e distribuito nell’interfila, con riduzione del carico di lavoro fino al 50%. In futuro robotica e viticoltura di precisione potranno sicuramente fare tanto, sì da consentire una maggiore diffusione degli interventi meccanici in potatura e ridurre una voce di costo tra le più rilevanti nel bilancio del vigneto.
di Lorenzo Baldoni