Care amiche e cari amici,
il gelo dell’inverno, le sue ristrettezze, il suo grigiore, la sua fredda e continua quotidianità stanno cedendo il passo al ritorno della frizzantezza, della vivacità, della bellezza sempre giovane della primavera. Con le mimose che accompagnano l’inizio della fioritura ed omaggiano le virtù
femminili – cosa faremmo noi uomini senza le nostre insostituibili polarità opposte? – si avvia una stagione allegra e soprattutto di ripartenza.
Un bel segnale in tal senso è arrivato con un esempio di quella che viene chiamata controtendenza. In piazza San Vito, pieno centro storico, un vecchio e tradizionale esercizio del commercio alimentare rischiava la chiusura: tanti anni di onesto servizio ai cittadini, l’età dei proprietari che avanza inesorabile, l’arrivo della pensione, nessuna prospettiva di giovani interessati a rilevare l’attività. Invece, poco dopo Capodanno, il cambio di rotta: ragazzi che accettano la sfida, imparano il mestiere, affiancano la vecchia generazione e poi conducono il negozio vincendo lo scetticismo della clientela, magari affezionata alla precedente gestione ed inizialmente restia a fidarsi. Quella di piazza San Vito è una bella storia che meriterebbe altre emulazioni in una città che resta bellissima ma che a volte pare sonnacchiosa, quasi posta come un dessert su un’alzatina da pasticceria con l’immancabile campana di vetro sopra.
Il risveglio del centro deve essere una priorità: le categorie commerciali lo chiedono da tempo, i cittadini vorrebbero una città maggiormente viva e vivace nell’intero arco della giornata (ed anche della serata). Quali esponenti della carta stampata e dunque megafono dell’opinione pubblica, giriamo queste storie e queste richieste alla classe politica che sta preparando la simbolica volata verso le elezioni di fine primavera. Nei programmi elettorali vorremmo tutti vedere meno promesse impossibili o a vuoto e più attenzione alle situazioni più vicine e dirette. Se il Covid ci ha insegnato qualcosa è che la solitudine e l’indifferenza uccidono mentre l’attenzione al prossimo rafforza la comunità. Ai candidati dei vari schieramenti che si presenteranno chiediamo una autentica soluzione per i parcheggi, una politica di ripopolamento della città, un dia-logo più proficuo con le categorie commerciali. Treviso è bella, rendiamola più colorata, spensierata e vivace. Non solo durante il Carnevale ma 365 giorni l’anno.
Intanto, care lettrici e cari lettori, vi lascio al nuovo numero della nostra rivista. Come sempre troverete storie, personaggi, situazioni e notizie.
A risentirci alla prossima uscita!
Giampaolo Zorzo