Rodolfo Dalla Mora “Una città inclusiva è una città democratica”

La cura del più noto disability manager per la città di Treviso.

Il volto irsuto dell’arch. Rodolfo Dalla Mora campeggia, alto e grande, sul video wall in sala accoglienza di Ca’ Foscari a Treviso. Il Caffè dell’Innovazione Sostenibile per Tutti, appuntamento periodico della prof.ssa Ivana Padoan, argomenta di città inclusive. Il veneziano Rodolfo Dalla Mora, quattro volte Cavaliere, Commendatore, Grande Ufficiale al Merito della Presidenza della

DALLA MORA E PARTE DELLA GIUNTA ALLA VERIFICA DEL PERCORSO FACILITATO SULLE MURA

Repubblica, componente del comitato tecnico scientifico di S.I.Di.Ma. – Società Italiana Disability Manager e del corso di perfezionamento universitario “Disability Management” dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, è il disability manager del Comune di Treviso dal 2019.
In sala si susseguono gli interventi dei responsabili delle associazioni che, a vario titolo, affrontano da lungo tempo i temi dell’inclusione. Ciascuno, gravato dal fardello di fatiche quotidiane, espone problemi.
Rodolfo Dalla Mora aggiunge soluzioni. Alcune raccolte anche nella sua ultima fatica letteraria: QUADERNO N.1 “DISABILITÀ: LA STORIA, IL LINGUAGGIO, LA CONDIZIONE, LA CONVENZIONE ONU”.

Cosa fa un “disability manager” e perché è importante averne uno a Treviso?
“Il disability manager è un facilitatore, un creatore di reti che ha competenze specifiche nelle disabilità. Attraverso queste competenze applicate al proprio ambito lavorativo, sia esso azienda, comune, azienda sanitaria o struttura riabilitativa, cerca soluzioni. Occorre seguire un percorso formativo di alto livello laurea e post laurea – master di primo o secondo livello – per padroneggiare competenze utili da riportare nel proprio ambito. Quello del disability manager non è un ruolo ma un insieme di competenze. Dodici anni fa ho costituito S.I.Di.Ma – Società Italiana Disability Manager e poi l’A.I.DI.MA – Associazione Italiana Disability Manager.
Il disability manager è una mia creatura.
Per la prima volta è stata applicata a Monastier, poi in AULS 2, infine in Comune di Treviso. A livello nazionale abbiamo creato una rete di manager con competenze diverse che aiutano a portare in ambito lavorativo, in Italia e all’estero, queste competenze che sono prima culturali e, poi, tecniche. Siamo una comunità scientifica. Abbiamo creato GreeNet, che offre percorsi formativi a persone adulte con disabilità cognitive.
In Comune a Treviso la sensibilità del sindaco Mario Conte ha permesso d’inserire un disability manager che collabora con tutti gli assessorati sui temi della disabilità ma soprattutto dell’accessibilità che riguarda gli ambiti urbanistici ed architettonici ma anche della comunicazione, della promozione nelle scuole. Abbiamo istituito il Tavolo Permanente per la Disabilità che affronta temi sia d’indirizzo politico che applicativo.
Con il mobility manager abbiamo lavorato per migliorare l’accessibilità delle fermate del servizio di trasporto pubblico. E per limare le barriere architettoniche fra marciapiedi e sedime stradale, oltre che sugli edifici di proprietà pubblica.
Abbiamo anche messo a punto il P.E.B.A. – Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche.
Questo strumento permette di programmare a dieci anni l’eliminazione delle barriere su parchi e patrimonio pubblico, stanziando cinquecentomila euro l’anno per cinque anni”.

30 disability manager in Italia (fonte: sua intervista al TG5 del 2011) cosa ragionevolmente possono ottenere dalle amministrazioni locali e dalla sanità italiane?
Attraverso l’accordo con ANCI – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e S.I.DI.MA. – Società Italiana Disability Manager stiamo promovendo progetti di sensibilizzazione per una cultura

RODOLFO DALLA MORA IN IL SINDACO MARIO CONTE

inclusiva che elaborano le raccomandazioni UE e la convenzione ONU sull’applicazione dei Diritti delle Persone con Disabilità. I destinatari so-no, in particolare, gli operatori della Pubblica Amministrazione.

Sui temi dell’inclusione e della disabilità, come rispondono le imprese pubbliche e private, in particolare quelle attive nel turismo?
“Il Disability Management rappresenta, in ambito lavorativo, una strategia d’impresa utile a coniugare le esigenze delle persone con disabilità da inserire o, laddove già inserite, con le necessità delle aziende.
Il Disability Manager è un professionista, adeguatamente remunerato, che svolge un compito di supervisione sui temi di accessibilità, mobilità, politiche sociali, scuola, lavoro, ovvero che vigili sul rispetto della convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e faccia in modo che tutti gli attori istituzionali, nell’attività di pianificazione, si pongano la domanda. “questa decisione che effetto avrà sulle persone con disabilità?”
Sul tema specifico dell’inclusione nel turismo ho svolto azioni importanti in altre realtà geografiche ed un significativo lavoro di elaborazione di linee guida è in corso a livello nazionale.
Ci vorrà un po’ di tempo ma arriveremo a comprendere nei servizi di accoglienza anche l’evoluzione culturale e sociale sui temi dell’accessibilità e dell’inclusione”.

Esiste una “certificazione” per assegnare appeal ad un edificio inclusivo così come esiste una “certificazione energetica”?
“Non ancora, ci stiamo lavorando”.

Qual è la sua idea di città idealmente inclusiva? E perchè?
“Come persona ho l’obiettivo di far diventare Treviso una città inclusiva.
Il Tavolo consente alle associazioni di interagire e di porre e proporre un’azione condivisa.
L’accessibilità può essere considerata innanzitutto sotto il profilo edilizio ma l’inclusività è un concetto più ampio, oserei definirlo a 360 gradi, perché comprende anche la sostenibilità e, in fin dei conti, è un’estensione del termine democrazia”.

di Sabrina Danieli Franceschini