Sono io che ho ripreso la tradizione della “Corsa dei camerieri”, che logicamente non deve essere considerata “solo” una corsa, nell’ambito della Còngrega per il recupero delle tradizioni trevigiane. Ho avuto delle vicissitudini da due che consideravo amici, ma gli amici non sono nemmeno nelle cinque dita di una mano.
Ed ora è il “Gran Premio dei Camerieri”. Si svolge il primo del mese di maggio festa dei lavoratori anche se talvolta la “corsa” è stata spostata dalla stessa Associazione all’autunno.
Conoscevo i camerieri della piazza della cooperativa del “Biffi” con “Ciccio” Vanin, del “Caffè Beltrame” con Bruno Pizzolato ed il giovane Paolo Camatta al banco, e Ruggero Benvenuto e Nino Valente dai larghi piedi, del “Bar K.O.” di Gino Giudici in piazza Indipendenza con la vicina osteria-casuin in vicolo Broli dei “nonsoli” o “ai frati” del fratelli Scorzin, poi “da Armando”, dalla “Nadia”, ora “dai Naneti”. Là vicino, in piazza dei Signori c’era il “caffè Roma” ora Pizzeria da Pino” e il “Bar Sile” nel porticato, ora “Soffioni”.
La “corsa dei camerieri” finiva in piazza dei Signori, partendo dal Duomo fino alla stazione e ritorno in centro. Nel vicino ristorante “Alle Beccherie”, con ingresso allora dalla piazzetta Monte di pietà, lavorava il cameriere Vittorio Sbarra con la proprietaria sig.ra Antonietta Biasin madre di Ado Campeol (oste, albergatore, giocatore di rugby, amico) sposato ad Alba Di Pillo riconosciuta primogenita del dolce “Tiramesù” a forma rotonda e bassa su bicchiere, a cucchiaio!
Tutti i camerieri della piazza avevano la camicia bianca, il “fifì”, i calzoni neri, le scarpe scure lucide con suola di cuoio, che era la loro “divisa” (e dovrebbe essere anche oggi!). Ho un patto con Giacomo Benvegnù de “L’Incontro”: far partecipare alcuni titolari dei bar e ristoranti con la divisa di cameriere, e Andrea Procida è già preoccupato.
Ho un ricordo di aver visto l’arrivo della “corsa” in piazza dei Signori, avrò avuto 13/15 anni, con il babbo che avevo seguito sotto la Loggia dei trecento, e mi aveva colpito la festa comune dei partecipanti, che papà era andato a salutare.
Nel 2006 con la Còngrega delle tradizioni abbiamo organizzato la ripresa di questa “gara dei ca-merieri”, nel 2012 non venne indetta dalla Còngrega perché ci precedettero nella convocazione i sopracitati “amici” per una gara di vera corsa (senza senso!). Il “Gran Premio dei camerieri” (non ese-guito nel 2010 per motivi di salute) continuò e proseguì, con l’interruzione per il “covid” 2021, fino ad oggi. Ma inizierà a breve l’organizzazione per il primo maggio 2023, Festa dei lavoratori che dovrebbe essere per l’intera giornata, con l’appoggio del sindacato C.G.I.L. di Treviso , del 15°
“Gran Premio dei Camerieri”. Dovremo avvisare il Sindaco perché garantisca l’intera giornata festiva (chissà con tutti questi locali in città!) senza intralcio di automobili. E potremo vedere quanti camerieri si presenteranno, perché c’è una enorme richiesta da parte dei titolari.
Le indagini su questa “corsa” dei camerieri mi avevano focalizzato sulla data del 1° maggio 1950 con la vittoria di Bolis Giambattista, di cui ho rintracciato il diploma che ho fatto proprio. Ma l’amico Prof. Giorgio Nicolini (che è mancato poco tempo fa) mi aveva indicato la data del 1928 con una foto scherzosa di camerieri anziani (rivista da Ennio Comin). Non so se sia poi continuata per altri anni ancora.
Per la prima gara dei camerieri 2006, poi intitolata “Gran Premio dei Camerieri” perché i miei “presunti” amici avevano notificato presso la Camera di Commercio di Treviso le denominazioni “corsa” e “gara” e “festa” dei camerieri(!), abbiamo iniziato questa simpatica tradizione con un disegno dell’amico Giorgio Cavazzano di Mirano disegnatore disneyano di fama mondiale. Gli avevo telefonato “Fammi uno schizzo per la corsa dei camerieri con arrivo in pescheria”. Mi arriva un disegno di “Pippo” in divisa di cameriere con un piede su uno skateboard (la corsa), impegnata da un vassoio con un pesce (la pescheria) e l’altra mano col vassoio contenente due bicchieri e un bottiglione. Questo è il mio amico artista, che l’anno successivo mi ha inviato un disegno con una barca carica di “Paperino” e Qui, Quo, Qua che pescano sul Cagnan della pescheria. Poi ancora un Paperino dal passo veloce con chicchere/bicchiere/tazza/forchetta e coltello che scivolano dal vassoio. Quest’anno gli chiederò un altro disegno.
La Lucia cuoca da “Muscoli’s” mi ha regalato due foto del papà cameriere Piovesan Ruggero assieme a Piero Peron, ed il figlio di Lino Mussato mi ha lasciato foto del papà cameriere al ”Astrabar” gestito da Favaretto (poi pasticceria Trecento) e fino a poco fa, “Soffioni” di Paolo Lai. Devo ringraziare Mauro “Ciccio” Monti titolare del “Bolognese” in piazzetta Giustinian Recanati, con la sala da ballo “Gatto nero”, poi trasferito sul Terraglio, per le tante foto di questi “nostri” camerieri (che ho elencato nella settima puntata della “storia dei camerieri” scritta nel 2011 su “Sportrevigiano” ancora dall’amico Giorgio Garatti.
Rivolgo un invito ai titolari degli esercizi cittadini di concedere un’ora e mezza ai loro camerieri/collaboratori, dalle 10 alle 11,30 per poter partecipare a questa nostra manifestazione che sarà goduta dai trevigiani.
di Giorgio Fantin