Si è conclusa tra gli applausi la mostra Note di Pranzi a Casa Robegan, che insieme ai vari eventi collaterali è stata acclamata da appassionati, giovani ed esperti.
Note di Pranzi è ormai giunto al digestivo e, come a ogni banchetto che si rispetti, è bene ripensare a tutte le portate degustate e fare un bilancio: ho mangiato bene oppure ho mangiato male? In questo ca-so, il menù è stato degno di un sovrano!
«È stato un piacere accogliere i numerosi visitatori in mostra e raccontare loro le affascinanti storie che si celano dietro i menu – racconta con entusiasmo Alessia Cipolla, architetto, ideatrice e curatrice della mostra e degli eventi, nonché appassionatissima del settore – ma la soddisfazione più grande è stata vedere tanti giovani ammirare questi piccoli ma magnifici pezzi di carta».
1200 visitatori, 65 visite guidate, 14 appuntamenti, ma soprattutto tantissima passione per queste gemme di cellulosa e tutto il significato sociale, culturale e artistico che portano con loro. Giovani e giovanissimi, appassionati d’arte, operatori del settore e della ristorazione, studenti universitari in tesi sul tema e amatori, tra gli ospiti, anche l’Associazione Amici del Menù, gruppo che colleziona e adora questi piccoli pezzi d’arte e di storia.
Molti di loro sono passati alla mostra più di una volta, anche chi, magari, trattenuto dalla diffidenza ma spinto dalla curiosità si è appassionato al tema, scoprendo un vero e proprio mondo nuovo. Note di Pranzi si è rivelato un successo soprattutto per questo, ha risvegliato la curiosità di molti e ha generato una forte passione in altri.
«La prima tappa di questa splendida avventura della mostra Note di Pranzi – I menu nella storia ha portato un rinnovato interesse e centralità sulla cultura a tavola, allargando gli orizzonti oltre il singolo piatto o portata – continua Alessia Cipolla – e questo viaggio è destinato a continuare in nuove tappe future».
di Angela Maci