Treviso Basket reagisce nel momento più difficile. Salvezza in cassaforte.
Nello scorso numero ci eravamo concessi un volo di fantasia, sognando una Nutribullet ai playoff. In fondo il ruolino di marcia era quello, anche se il calendario all’orizzonte non era dei migliori. Treviso aveva già raccolto 20 punti, aveva vinto cinque partite su sette, esprimeva un gioco bello e convincente. Ma come dei novelli Icaro, ci siamo fatti prendere dall’ebbrezza del volo, ignorando gli avvertimenti alla prudenza, e così il ritorno sulla terra è stato decisamente brusco, fortunatamente non al punto di essere fatale.
Il primo schiaffo è arrivato da Brindisi nella trasferta del 26 marzo, ben 107 punti incassati dalla Nutribullet a fronte di 84 realizzati. Non il modo migliore per affrontare la prima di una lunga serie di partite difficili contro squadre di alta classifica, ma tant’è. Ad inizio aprile ecco invece il rovescio casalingo contro Varese di soli due punti: 97-95 per gli ospiti, in una delle partite più belle della stagione dove a Treviso è mancato solo lo sprint finale per aggiudicarsi il referto rosa. Finita qui? Mica tanto, perché a quel punto Zanelli e compagni erano attesi da due trasferte: solamente grazie a dei buoni ultimi quarti i passivi non sono stati pesanti a Sassari (81-68) e a Reggio Emilia (88-77). Quattro sconfitte consecutive facevano stare ben poco allegri: il gioco sembrava involuto, appoggiato principalmente su Banks e Iroegbu, e l’approccio alle partite era molle, poco consistente. E dietro le inseguitrici avevano cominciato a vincere. Reggio Emilia si è tirata fuori dalla zona pericolosa, mentre Varese ci è sprofondata con una penalizzazione di 16 punti per aver omesso di dichiarare la posizione del lodo Tepic in fase di iscrizione al campionato.
Si è così arrivati alla sfida decisiva contro Pesaro, per la serie: “Se vinci sei salvo, se perdi son dolori”. E qui la Nutribullet si è compattata, ha trovato la sua quadratura ed è stata guidata nuovamente da Banks e Iroegbu (25 punti a testa), che però rischiavano di non essere sufficienti da soli. Così, sul 69-58 ospite nel terzo quarto, ci ha pensato il combattente Paulius Sorokas a tirar fuori dai guai i suoi con 10 punti quasi consecutivi, ben supportato da un Jantunen finalmente continuo ed efficace. E l’ultimo quarto è stato un crescendo rossiniano che ha portato al successo.
Cosa succederà ora? Difficile dirlo in un campionato così imprevedibile, anche perché quando leggerete questo articolo la stagione regolare sarà già terminata. Treviso è virtualmente salva – solo un incastro piuttosto improbabile di risultati la condannerebbe alla retrocessione – e nelle ultime tre partite è attesa a Milano, poi in casa contro la Virtus, infine a Venezia. Ad inizio campionato dicevamo che sarebbe stato meglio arrivare a questi match già salvi, e la missione si può dire quasi compiuta.
Nel prossimo numero vi racconteremo com’è andata e quali saranno i programmi per la prossima stagione.
di Ubaldo Saini