“Vento d’estate/io vado al mare, voi che fate?”: sono trascorsi 25 anni dal tormentone di Niccolò Fabi e Max Gazzè. Era il 1998, eravamo tutti più giovani e spensierati e guardavamo con fiducia al domani. L’estate 2023 è oramai alle spalle, ci rivolgiamo all’autunno ed è ora di stilare il bilancio della stagione calda.
Non si può dire che sia stata un’estate serena, quella appena trascorsa. I forti temporali, le grandinate, le trombe d’aria hanno causato ben più disagi che in passato, devastando le colture ma anche distruggendo automobili, abbattendo alberi, devastando centri abitati. La conta dei danni è stata ingente, impoverendo il portafoglio dei trevigiani che, già provati dalla salita dell’inflazione e dalle bollette pazze, hanno dovuto pagare i costi (neanche a dirlo, alti) delle riparazioni dopo il passaggio del maltempo. Beffa ulteriore, l’enorme mole di lavoro per lavoratori edili, specialisti degli infissi e carrozzieri ha rallentato i tempi di consegna: come a dire che il passaggio della bufera è stato, se possibile, ancora più difficile da metabolizzare.
Amare sorprese hanno atteso anche chi, magari salvatosi dal passaggio dei fronti temporaleschi, è partito per le ferie.
I rincari dei servizi connessi al turismo hanno generato malumori e polemiche su scala nazionale, per quanto il Veneto si sia segnalato come Regione in cui il contenimento dei rialzi dei prezzi (a cominciare dal carburante) sia stato efficace.
Non poche famiglie hanno dovuto rivedere il proprio piano-ferie, accorciando i soggiorni o cambiando destinazione alla ricerca di qualcosa di meno impegnativo e più economico.
E qui si innesta un ulteriore filone di discussione: in quale misura questi aumenti sono dettati dalla spinta inflattiva e quanto invece influisce la speculazione?
Questo interrogativo si inserisce in un periodo di incertezza, verso un autunno che si preannuncia caldo. Le regole di un mercato del lavoro sempre più ad imbuto raffrontate con le richieste di adeguamento dei salari fanno già parte dei discorsi quotidiani in famiglia, in piazza, tra amici, nelle associazioni. La gente chiede stabilità e serenità, valori che possono rilanciare la vita sociale e la produttività economica. Noi come giornalisti possiamo solo raccontare ciò che vediamo, auspicando nel frattempo che i miglioramenti promessi possano arrivare in breve tempo.
Intanto nelle pagine di questo numero troverete storie di personaggi, di fatti, di curiosità, oltre ad una ricca parte sportiva dedicata alle realtà di punta di Treviso e non solo.
Spero che la lettura possa risultare piacevole e coinvolgente, come abitudine della nostra rivista, dandovi appuntamento alla prossima uscita.
Giampaolo Zorzo