Una storia di traguardi dal 1881
La storia della famiglia Serena è una di quelle storie che in molti sognano: un filo conduttore lega direttamente Pietro Serena, nobile vissuto nella seconda metà dell’Ottocento, a Luca Serena, giovane imprenditore che oggi, dopo un secolo e mezzo, porta avanti con orgoglio e passione l’eredità del suo antenato. Il loro lavoro, che poi è un mix di doveri e piaceri, di sudore e tanto amore per la terra e per i suoi prodotti, si riassume nel marchio Serena Wines 1881, conosciuto in Italia e all’estero per la sua produzione d’eccellenza.
Sul finire degli anni ’80, grazie ai fratelli Giorgio e Gerardo, quella della famiglia Serena è diventata la prima azienda vinicola italiana a sviluppare il concetto e la vendita di vino in fusto, diventato pian piano il core business dell’attività.
Il crescente successo è stato poi ulteriormente accelerato dall’entrata in azienda di Luca nel 2004, che ha voluto avviare un intenso processo di internazionalizzazione. Il giovane figlio di Giorgio, laureato in economia aziendale e tennista di professione fino ai 21 anni, è da sempre uomo di mondo grazie alla sua conoscenza delle lingue e per questo ha fortemente voluto dedicarsi allo sviluppo dei mercati stranieri, a partire dalla Germania, dove ha vissuto per un periodo della sua vita. Grazie al suo impegno, l’anno scorso l’export di Serena Wines 1881 ha raggiunto il 53%, che si traduce in un valore monetario di 54 milioni di euro, superando così il fatturato interno che si attesta intorno ai 48 milioni.
Studio e preparazione non sono però gli unici elementi a garantire da più di cent’anni il successo dell’azienda familiare: “Da cinque generazioni tramandiamo una storia fatta di passione e serietà – racconta Luca Serena – ma soprattutto di valori, a partire dal rispetto della terra e della tradizione. Siamo molto legati al nostro territorio, anche per questo abbiamo lavorato a lungo per creare un approccio produttivo sostenibile, che ci ha recentemente permesso di ottenere lo standard EQUALITAS per i processi interni, dalla produzione alla lavorazione, fino all’imbottigliamento e alla vendita dei nostri vini”.
Assicurarsi una produzione sostenibile non è l’unico obiettivo della famiglia Serena, che tiene alti i valori trasmessi dai nonni anche a livello sociale con numerosi progetti a tutela del territorio promossi in collaborazione con Istituti di ricerca e Università.
Da sempre, inoltre, la famiglia Serena nutre un forte legame con il mondo dello sport, motivo per cui il marchio Serena Wines 1881 sostiene diverse squadre sportive locali e non: il Prosecco DOC Imoco Volley, il Treviso Basket, l’Hockey Cortina, il Cesena e Treviso Calcio, oltre a diversi tornei internazionali di tennis tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Serena Wines 1881 è oggi tra le cinque realtà familiari più grandi e rappresentative del territorio, oltre che azienda leader di mercato nella produzione e commercializzazione del Prosecco DOC e DOCG. A decretarne la forza è stata anche l’ultima edizione del Vinitaly, dove l’azienda coneglianese ha spiccato con la collaborazione con il Gingerino del Gruppo Sanpellegrino e il Prosecco Costaross Deer per dar vita a un nuovo cocktail esclusivo: “Siamo entusiasti di aver creato questa importante sinergia – ha affermato Luca Serena a conclusione dell’evento – e in futuro desideriamo coinvolgere partner sempre più d’eccellenza per collaborazioni di prestigio”.
Gli ottimi risultati hanno permesso all’azienda di dar vita a diversi marchi, ognuno con un indirizzo preciso e pensato ad hoc per le differenti tipologie di clientela: da Serena 1881, lanciato in occasione del 140° anniversario della ditta e che comprende vini spumanti, frizzanti, fermi bianchi e rossi a Costaross Deer, una linea fatta da giovani per giovani, riconoscibilissima grazie alla presenza, su ogni etichetta, della mascotte Ross, simpatico cervo sceso dal Cansiglio per stabilirsi a Conegliano e far festa con dell’ottimo vino: “Lo definiamo il nostro brand funky e hipster, pensato per chi ama la vita e ha sempre voglia di divertirsi”, raccontano dall’azienda.
La linea Ville D’Arfanta è poi un discorso a parte: omaggio alla quarta generazione – di Giorgio e Gerardo – è l’orgoglio di una lunga tradizione familiare, nonché espressione di un Prosecco “prezioso”, di nicchia. Deve il suo nome alla tenuta di famiglia situata appunto sulle colline di Arfanta, nel comune di Tarzo, dove da sempre si coltivano le uve glera da cui nasce il Prosecco DOCG. Dallo scorso giugno, le porte delle due case coloniche della tenuta, dallo stile rustico e tipicamente veneto, si sono aperte per accogliere gli ospiti che desiderino soggiornare nel cuore dei colli del Prosecco. “L’attività di ospitalità va ad affiancarsi alle quattro formule di turismo esperienziale già attive presso la tenuta – raccontano i titolari – studiate per adattarsi a ogni esigenza e per permettere ai visitatori di immergersi nella storia e nei valori distintivi della nostra realtà, assaggiando, oltre ai nostri vini, anche i migliori prodotti del territorio”.
Il progetto Ville D’Arfanta è molto sentito dalla famiglia Serena, che lo ha pensato per creare un rapporto ancora più stretto con i visitatori, siano essi turisti o habitué della cantina: “La tenuta Ville D’Arfanta, vero e proprio gioiello nella splendida cornice delle colline patrimonio Unesco, racchiude la nostra storia di famiglia e per questo offre un’occasione unica per conoscere da vicino l’azienda e la sua filosofia”, racconta Luca Serena. L’esperienza in tenuta è dunque il modo per trasmettere non solo i valori della famiglia ma anche il sentimento che i Serena provano verso il territorio, che puntano a difendere e valorizzare al massimo con attività che soddisfino tutti, dallo yoga in vigna all’avventura in e-bike tra i colli più belli del mondo.
di R.E.