La serie più amata dagli italiani.
E’ la serie TV del momento, e chi non l’ha ancora vista ne ha quasi certamente sentito parlare: DOC – nelle tue mani è arrivata alla seconda stagione, e ogni puntata viene vista da oltre sette milioni di persone, appassionate dalle vicende del dottor Fanti e del suo variegato team. DOC è la serie a tema “medical” più apprezzata dal pubblico italiano e non solo, dato che all’estero è già stata venduta in Australia, Canada, Venezuela, Francia, Spagna, Olanda, Nigeria e Repubblica Ceca, candidandosi così a seguire le orme di altre fortunatissime serie, come il Commissario Montalbano, conosciutissimo anche al di fuori dei confini nazionali. E’ ispirata alla storia – vera – di Pierdante Piccioni, medico lombardo che nel 2013 ebbe un incidente stradale che gli fece dimenticare gli ultimi 12 anni della sua vita. Nella fiction Pierdante Piccioni ha un altro nome, ovvero Andrea Fanti, ed è impersonato da Luca Argentero. Fanti è primario al Policlinico Ambrosiano di Milano, e all’inizio della prima stagione, il padre di un ragazzo deceduto nel suo reparto lo affronta armato di pistola, gli spara e gli procura una lesione prefrontale che gli fa dimenticare gli ultimi dodici anni di vita. Fanti si sveglia dal coma, ma tutto è cambiato intorno a lui: gli affetti familiari, il lavoro, la sua squadra. Ripartire da zero non sarà semplice, ma passo dopo passo troverà un nuovo equilibrio. Nella seconda stagione si affronta invece un tema che è di grande attualità, quello della pandemia di Covid-19 che ha impattato in maniera importante sulle vite e sugli equilibri dell’equipe medica. Trentadue puntate, di circa un’ora ciascuna, che si possono rivedere gratuitamente su RaiPlay, ed è solo l’inizio: il successo della serie, che nel finale di stagione ha toccato picchi d’ascolto da record con otto milioni e mezzo di spettatori, avrà molto verosimilmente un seguito. Quale sia il segreto del successo del prodotto targato Lux Vide, è difficile dirlo. Sicuramente il sorriso di Luca Argentero e il personaggio di Andrea Fanti sono magnetici, ma tutto il cast di contorno è notevole: da Matilde Gioli a Gianmarco Saurino, dalla rivelazione Sara Lazzaro all’ormai immancabile Pierpaolo Spollon, passando per due giovani emergenti come Simona Tabasco e Alberto Malanchino, senza dimenticarsi il bravissimo Giovanni Scifoni. Un gruppo coeso e affiatato, che si trova bene dentro e fuori dal set – memorabili gli scherzi fatti al malcapitato Spollon, che si vedeva spesso nascosta la frutta secca. Ma ci sono anche i crossover con Don Matteo, le comparsate di attori famosi come Giacomo Poretti e soprattutto l’addestramento sul campo fatto dagli attori, che grazie ad un intenso training si sono potuti calare nella parte loro assegnata nel migliore dei modi. E se il risultato finale è stato così apprezzato dagli spettatori italiani e stranieri, ben vengano altre stagioni.
di Ubaldo Saini