Dopo sette anni di delusioni e un filotto 36 sconfitte consecutive, l’Italia ha interrotto il suo digiuno nel Sei Nazioni, vincendo niente meno che al Millennium Stadium di Cardiff contro il Galles, centrando uno degli exploit più belli e importanti della sua storia. Mai l’Italia del rugby aveva vinto a Cardiff: c’era andata vicino 16 anni prima, nel Sei Nazioni del 2006, ma allora era stato un pareggio (18-18). Invece, nell’ultimo turno dell’edizione 2022 di uno dei tornei più belli e spettacolari, ecco arrivare la vittoria storica, il bersaglio centrato quando probabilmente nessuno se lo sarebbe aspettato. Un’Italia che ha fatto sognare per 80 minuti, un’Italia che forse sarebbe più giusto chiamare ItalBenetton, visti i tanti giocatori, tra gli effettivi della rosa e i vari permit players, che il club di via Nascimben ha concesso. Nelle 5 partite del Sei Nazioni 2022 sono stati ben 26 i giocatori biancoverdi coinvolti: qualcuno ha giocato tanto, qualche altro è stato utilizzato un po’ meno, altri ancora hanno solo fatto parte del gruppo, ma mediamente i rappresentanti del Benetton
coinvolti nella preparazione di ognuna delle cinque partite sono stati tra i 15 e i 20. Si sapeva che Kieran Crowley, per 5 stagioni in Benetton e divenuto ct azzurro da alcuni mesi, avrebbe attinto a piene mani dal gruppo del suo vecchio club, chiamando coloro che sono stati fino alla passata stagione i giocatori della sua franchigia, appunto Treviso, però non si pensava che Crowley si appoggiasse così tanto sui ragazzi ora seguiti da Marco Bortolami. La vittoria a Cardiff dell’Italia del rugby fa sicuramente ben sperare per il futuro, anche perché è stata una vittoria costruita, voluta, arrivata senza rubare nulla. Non è stata una vittoria per un colpo di fortuna, è stata una vittoria di una squadra concreta, che ha segnato quando è stata chiamata a farlo e che ha sfruttato fino in fondo quanto ha saputo costruirsi, segnando la meta con un’ultima azione da manuale e spezzando così un equilibrio abbastanza evidente dimostrato in tutta la contesa. Che poi la meta l’abbia segnata un giocatore del Benetton, Edoardo Padovani, forse non è del tutto un caso, anche se il gran merito l’ha avuto uno scugnizzo di origini napoletane, nato e cresciuto però in Francia, quell’Ange Capuozzo del Grenoble e prossimo al Tolosa, estremo che ricorda molto il Brendan Williams dei tempi d’oro, il quale ha fatto qualcosa di strepitoso con una serpentina di 70 metri, eludendo placcaggi su placcaggi e poi lanciando proprio Padovani in meta. Una vittoria che potrà servire anche al Benetton in United Championship, perché in una corsa in salita, tutti gli aiuti possono fare la differenza. Infatti, per arrivare ai quarti di finale, obiettivo dichiarato dal Benetton, la strada non è affatto semplice e per riuscirci, anche al Benetton servirà qualche exploit e la lezione rifilata al Galles potrebbe essere di grande aiuto, anche perché, gira e rigira, i protagonisti sono sempre gli stessi. O quasi.
di Ennio Grosso