Se ci fossero le stelle Michelin anche per i camerieri, Gigi Toscan ne avrebbe molte, quasi una costellazione. Ha servito al tavolo Papi, alte cariche politiche, cantanti, attori, regine, atleti e molte celebrità. Oggi Gigi ha 85 anni ma se lo immaginate a casa in pantofole o al circolo a giocare a
briscola avete sbagliato di grosso. Assieme alla moglie Luciana, sposata 60 anni fa sono perennemente in movimento e non è difficile vederlo “Ciaro de luna” pizzerie ad Arcade o al ristorante al “Ciaro de luna” a Ponzano entrambi di proprietà del figlio Fabio. Il suo percorso professionale è tutto da raccontare. Inizia come cameriere alla birreria Pedavena che aveva aperto in piazza Borsa dei fratelli Luciano e che gestivano anche il Biffi in piazza dei Signori.
Un giorno, l’ingegnere Bocaletto fondatore delle scuole professionali di Treviso che veniva spesso al Borsa mi convince ad andare a gestire le mense della scuola di Lancenigo quindi a quel punto divento un dipendente della Provincia dove rimango per 35 anni. Il presidente della Provincia, in quegli anni era Carlo Bernini mi portava spesso nella sua abitazione ad Asolo quando organizzava ricevimenti di gran gala e così fino al 1996 quando per raggiunti limiti di età vado quiescenza.
Che rapporto ha avuto con i vari presidenti della Provincia?
“Di grande rispetto e stima. Quando servino nelle varie riunioni di Giunta o quando arrivava qualche personaggio importante, ho sentito molte conversazioni delicate ma queste entravano da un orecchio e uscivano dall’altro e la bocca era sempre cucita e questa mia discrezione e
riservatezza è stato apprezzato.
Si figuri che mi chiamavano anche i giornalisti per sapere cosa si erano detti a queste riunioni e ovviamente non ho mai detto niente: il mio compito era un altro”.
Chi ricorda con maggior affetto?
“E’ difficile fare una graduatoria perché mi sono trovato bene con tutti ma se mi devo spendere un nome, allora dico Bruno Marton fantastica persona”.
A proposito di Prefetti…. Il suo preferito?
“Senza dubbio Corrado Scivoletto che poi è andato a ricoprire il ruolo di sottosegretario con la DC”.
Di cosa è orgoglioso?
“Ho lavorato con tanti presidente e Prefetti e nessuno si è mai lamentato di qualcosa anzi a fine serata venivano a ringraziarmi”.
Ha qualche aneddoto?
“Lino Innocenti, ex Presidente, non passava un pranzo senza macchiarsi la cravatta tanto che ne
aveva sempre una di ricambio, Dalla Longa si arrabbiava se per caso in tavola vedeva un vino non proveniente da Valdobbiadene. Poi Piero Ferracin era un grande intenditore di vino e era molto esigente su come si serviva a tavola”.
Con la pensione come è cambiata la sua vita?
“Sto benone anche se a volte mi manca l’aggregazione, il contatto con le persone ma siccome ho sempre fatto volontariato continuo a farlo tanto che ho contribuito a disintossicare una ragazza che era tossicodipendente e per questo motivo mi hanno nominato Cavaliere per motivi sociali.
Poi vado spesso a trovare mio figlio e sua moglie o in pizzeria o in ristorante così mi sento impegnato e utile”.
Era conosciuto anche per le azalee che coltivava nel giardino di casa sua.
“Per quindici anni, nel mese di aprile erano eventi dove portavo oltre 200 persone tra autorità, imprenditori, industriali e amici.
Ma tutto è nato da una mia proposta e Gentilini mi ha sostenuto”.
Come nasce questa passione?
“Mio figlio Fabio (il titolare del Ciaro De Luna di Arcade e di Ponzano ndr) da giovane lavorava al vivaio Barbazza e un giorno regala alla mamma una azalea e la sua forma, i suoi colori mi hanno colpito tanto da decidere di coltivarne a casa e così è stato.
Venivano tutti ma proprio tutti anche se ho fatto una certa fatica ad avere il Vescovo perché, quando portavo l’invito al Duomo, il segretario mi dice che sarà difficile averlo perché non ama andare per le case private.
Gli ho risposto: “Mi aspetti domani che le porto una cosa” e così il giorno successivo torno dal segretario e gli dico: “dia questa foto al Vescovo”.
Com’è andata a finire?
“Che il vescovo Mazzocato è arrivato puntuale come un orologio Svizzero”.
Scusi ma che foto aveva portato?
“Io a fianco del Papa mentre parliamo amichevolmente, insomma il suo capo”.
Questo è Gigi Toscan, un vulcano inarrestabile con una grande carica umana e mille episodi da raccontare attraverso una miriade di foto storiche e uniche.
CHI È GIGI TOSCAN
Nato nel quartiere di Santa Maria del Rovere, Gigi Toscan ha lavorato nei migliori ristoranti d’Italia: In estate a Jesolo, in inverno a Cortina, ma anche Al Bolognese a Treviso, al Golf Club di Asolo, da Zanatta a Varago, Castelbrando e molti altri. Memorabile le cene a casa del Prefetto con le varie autorità, tipo De Mita, Spadolini, Ferrari Aggradi poi quelle con gli attori Sordi, Vitti i cantanti gli sportivi con il basket Benetton, il calciatore Luca Toni e tanti altri.
E’ diventato coordinatore di mensa del centro professionale di Lancenigo, è stato nominato da Sandro Pertini, Cavaliere della Repubblica nel 1983. Quando era ragazzo andava a rispondere messa e veniva pagato e alla domenica allo stadio Tenni, negli anni quando il Treviso era in serie B e l’allenatore era Nereo Rocco, vendeva bibite negli spalti. Nel 1955 è stato il primo chierichetto a rispondere messa alla chiesa appena costruita di Selvana e organizzò la cuccagna e la corsa dei sacchi.
Adesso lo si può vedere nella pizzeria o ristorante del figlio a fare pubbliche relazioni e a regalare perle di saggezza, quella saggezza che solo una persona di 85 anni con la mente lucida, una memoria di ferro e con i suoi trascorsi è in grado di offrire.
di Giampaolo Zorzo