Questo libro nasce dal vissuto dell’autore Eckhart Tolle, che per un certo tempo fu assalito da profonda ansia alternata da depressione suicida. Perché continuare a lottare?
Da questa esperienza di sofferenza, di consapevolezza e di cambiamento è nato questo libro, tradotto in più di 30 lingue. L’autore così si racconta.
L’intensa pressione esercitata dalla sofferenza estrema, una certa notte, doveva aver costretto la mia consapevolezza a sottrarsi alla identificazione con quel sé infelice e pieno di paure, che altro non era se non una invenzione della mente.
Questo scollamento doveva essere stato così radicale che il Sé falso sofferente è collassato all’istante proprio come se gli fosse stata tolta la spina. Rimase allora la mia natura autentica del sempre presente “Io sono”, consapevolezza allo stato puro. Questo “Io sono” lo possediamo tutti solo che non lo sentiamo perché la mente fa troppo rumore e pone l’attenzione su quanto c’è di falso dentro di te. Prima di tutto se non impari a riconoscere ciò che è falso, ciò che non sei tu, non può avvenire una trasformazione duratura e resti in balia dell’illusione e del dolore. E’ necessario affrancarsi dalla schiavitù della mente per entrare in uno stato di illuminazione e consapevolezza quotidiana. Coloro che non hanno ancora trovato la dimensione dell’Essere e la sua pace, cercano all’esterno brandelli di piacere, di appagamento, conferme, sicurezza o amore, quando dentro di loro pos-siedono un tesoro. La parola illuminazione rappresenta lo stato naturale dell’Unione percepita con l’Essere: è una condizione di connessione con la tua essenza. L’incapacità di avvertire questa comunione dà origine all’illusione della separazione da te stesso e del mondo circostante. Da qui nasce la paura, e i conflitti dentro e fuori di te diventano la normalità. L’essere è sempre accessibile perché si tratta del profondo sé di ognuno, ma non cercate di coglierlo con la mente. Quando sei presente, quando la tua attenzione è completamente e intensamente focalizzata sull’adesso, l’Essere può venire percepito. Non essere in grado di smettere di pensare è un male terribile, ma lo consideriamo normale. Questo incessante brusio mentale ci impedisce di trovare quella dimensione di quiete inseparabile dall’Essere;
La mente crea uno schermo opaco fatto di concetti, etichette, immagini, giudizi e definizioni che bloccano ogni vero rapporto interpersonale. Pensare è diventata una malattia che si sviluppa quando c’è uno squilibrio. La mente è uno strumento eccezionale, ma se viene utilizzata impropriamente diventa pericolosa e distruttiva. Questa è la malattia. A volte affossiamo nel magma di pensieri relativi al passato, al futuro e questo ci divora. Come liberarci dalla tirannia della mente?
Bisogna iniziare a osservare la parte di te che pensa.. Comprendi che esiste una intelligenza oltre il pensiero. Comprendi anche che le cose che contano davvero, bellezza, amore, creatività, gioia, pace interiore sorgono al di là della mente. Cosa vuol dire osservare la parte di te che pensa? Capita di avere in testa dei pensieri ossessivi, una voce che commenta, riflette, giudica, confronta si lamenta, esprime piacere o dispiacere e ciò non è necessariamente pertinente alle situazioni che sta vivendo ora. Potrebbe rivangare il passato (es una delusione, un conflitto, una separazione di 20 anni prima) oppure provare a prevedere possibili situazioni future negative.
Allora i pensieri diventano preoccupazioni, legate alla tua mente condizionata dalla tua storia, dal vissuto culturale familiare e collettivo che hai ereditato.
Questa voce è il nostro peggior nemico, un tormentatore nella testa che attacca e punisce continuamente privando dell’energia Vitale e causando infelicità, tristezza e malattie.
Le notizie buona è che puoi liberarti dalla mente. Come fare? Inizia ad ascoltare quella voce tutte le volte che puoi.
Presta attenzione a schemi di pensiero che ti suonano in testa da anni. Sii presente come testimone, ascoltala con imparzialità, non giudicarla, cosi il pensiero perde il suo potere su di te e presto si calma.
Avvertirai la gioia dell’Essere, sarai molto più presente, allerta, più sveglio di quando ti identifichi con la mente. Questo stato fa innalzare la frequenza di vibrazione del campo energetico che dà vita al corpo fisico. Puoi anche convogliare la tua attenzione sull’Adesso, diventando intensamente con-sapevole dell’istante presente.
Ascolta il tuo respiro, il battito del tuo cuore. Quando ascolti una persona fallo con tutto il corpo, senti le sue vibrazioni, abbandona le resistenze, gli attaccamenti, le aspettative, usa la mente in modo creativo.
Puoi esercitarti ogni istante della giornata, quando mangi, quando parli, quando cammini . Per una serie di condizionamenti personali e culturali l’ego si proietta costantemente verso il futuro per assicurarsi la sopravvivenza, dimenticando il qui e ora.
Nello stato illuminato continui a usare la mente pensante all’occorrenza, ma te ne servi soprattutto per fini pratici e sei libero dalla devastante voce interiore. Il pensiero da solo, scollegato dalla consapevolezza, diventa rapidamente sterile, folle e distruttivo. La mente non si limita al pensiero ma comprende anche le emozioni. Quindi osservare le proprie emozioni è importante quanto osservare i pensieri? Si. Chiediti “Che cosa sta succedendo dentro di me in questo momento?” La sofferenza emotiva è la maggior causa di dolore fisico e mentale e porta alla malattia. Risentimento, odio, autocommiserazione, senso di colpa, rabbia, depressione, gelosia sono forme di dolore che ci creiamo adesso e che derivano anche dal passato e continuano a vivere nella mente e nel corpo.
Allora come smettere di creare dolore nel presente? La maggior parte del dolore umano è inutile e creato dalla mente.
Osserva i tuoi pensieri, la tua voce interiore, le tue emozioni, focalizza l’attenzione nel presente, nell’Adesso, entrando nella consapevolezza dell’Ora, così non alimenterai più la tua sofferenza ma avrai rag-giunto il potere di Adesso, di governare la tua mente.
di Cinzia Zanardo